Guido Rossetti (Affittasi Cantina, Delinkuere, Spleen)



BIOGRAFIA

Ringrazio Christian di “THE OLD BLOOD” per questo spazio di memoria collettiva e sintetizzo la mia biografia in modo schematico:
1986 – Acquisto il mio primo basso ed entro negli SPLEEN, gruppo dark del mio paese.
1987 – Scopro il pianeta “Do It Yourself” e i concetti di autoproduzione e autodistribuzione.
1993 – Entro negli Affittasi Cantina, gruppo attivo nel circuito autogestito e nel 1995 incido con loro “Liberi Tutti!”, totalmente autoprodotto.
1995 – Fondo i DELINKUERE, hardcore punk band anticapitalista, libertaria ed anticlericale. Con loro incido il demo "Fabbrica, patria, chiesa, famiglia" è poi un CD intitolato: “Caduto da eroe". Partecipiamo a "We Bastard Motherfuckers", compilation di Blubus, l'etichetta dei Kina: l'unica label realmente libera dalle regole del mercato.
1999 – Ci sciogliamo, malauguratamente. Questa delusione mi allontana dal circuito underground.
1999 – Fondo i MOTHER GOOSE, tributo ai Jethro Tull con i quali esploro il lato “normale” della musica.
L’ambiente underground mi manca e dopo un’assenza secolare torno a frequentarlo.
2014 – Con il collettivo "Cani bastardi" partecipo alla scrittura di "Franti, perché era lì’”, edito da Nautiluis, casa editrice assolutamente estranea alle normali dinamiche commerciali.
2019 – Inizio a collaborare con Stefano Giaccone, mente pensante dei Franti con il quale propongo in Emilia e in Piemonte il rieding concerto "Dopo questi anni".
2022 – Partecipo all’incisione del suo album "Città nuova”, che esce solo su CD per una precisa scelta. Nel disco suonano Sergio Milani e Marco Brunet dei Kina, Lalli dei Franti ed altri validi musicisti legati all’area punk. Nel frattempo proseguo l'attività con gli “Affittasi Cantina (rotten rock band). Sempre più mi accorgo del fatto che non ricerco un genere musicale in particolare ma ricerco la cosiddetta "attitudine", il senso di fare le cose insieme in maniera libera ed estranea alla competizione. La chiave non sta nell'usare o no il distorsore o la doppia cassa ma nel mettere a disposizione la propria creatività nella maniera più sincera possibile.

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